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giovedì 13 giugno 2013

La Bce lancia l’allarme sull’Italia «Il programma di risanamento presenta rischi»

L’Italia è uno dei paesi dell’Eurozona che, nel periodo dal 1999 al 2012, hanno registrato la «flessione più cospicua delle quote di mercato delle esportazioni calcolate a livello mondiale». È quanto sottolinea la Bce nel suo bollettino mensile che rileva come l’Italia debba «attenersi con rigore al percorso di moderazione del disavanzo specificato nell’aggiornamento per il 2013» al suo programma di stabilità, affinché «non venga di nuovo superato il valore di riferimento del 3%» di deficit/Pil, una «sfida cruciale per la politica di bilancio del nuovo governo».
IL RISANAMENTO PRESENTA RISCHI - Ecco perché la politica di risanamento«più graduale» indicato nel nuovo programma di governo dell'Italia presenta «rischi», rappresentati da «un'evoluzione macro-economica peggiore delle aspettative» e «un rallentamento delle entrate rispetto alle dinamiche ipotizzate».

LE ASTE SUI TITOLI DI STATO - Riguardo al debito sovrano la Bce ritiene che Italia, Spagna, Portogallo abbiano registrato nella prima parte dell’anno «un miglioramento delle condizioni del mercato primario dei titoli di Stato, come dimostrano il buon esito delle aste di titoli di Stato e il rientro degli investitori esteri. Tuttavia - scrive la Bce - alcuni mercati vedono «un nuovo aumento dei rendimenti».
LA DINAMICA DEI PREZZI - La Bce si attende anche che «le pressioni di fondo sui prezzi restino contenute nel medio periodo, riflettendo il basso livello di utilizzo della capacità produttiva e il ritmo moderato della ripresa», spiegando che «più in generale, il tasso di inflazione dovrebbe mostrare una certa volatilità per tutto l’anno, riconducibile soprattutto a effetti base derivanti dagli andamenti dei prezzi dei beni energetici e alimentari dodici mesi prima».
IL CALO DEGLI OCCUPATI - E la Banca centrale europea ha contabilizzato anche l’emorragia occupazionale di questi ultimi 5 anni: «Le economie dell’Eurozona hanno perso oltre quattro milioni di occupati dal 2008 - scrive la Bce - e le statistiche indicano che «è probabile che l’occupazione si sia ulteriormente ridotta nei primi due trimestri del 2013».

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