L’Italia è uno dei paesi dell’Eurozona che, nel periodo dal 1999 al
2012, hanno registrato la «flessione più cospicua delle quote di mercato
delle esportazioni calcolate a livello mondiale». È quanto sottolinea
la Bce nel suo bollettino mensile che rileva come l’Italia debba
«attenersi con rigore al percorso di moderazione del disavanzo
specificato nell’aggiornamento per il 2013» al suo programma di
stabilità, affinché «non venga di nuovo superato il valore di
riferimento del 3%» di deficit/Pil, una «sfida cruciale per la politica
di bilancio del nuovo governo».
IL RISANAMENTO PRESENTA RISCHI -
Ecco perché la politica di risanamento«più graduale» indicato nel nuovo
programma di governo dell'Italia presenta «rischi», rappresentati da
«un'evoluzione macro-economica peggiore delle aspettative» e «un
rallentamento delle entrate rispetto alle dinamiche ipotizzate».
LE ASTE SUI TITOLI DI STATO -
Riguardo al debito sovrano la Bce ritiene che Italia, Spagna, Portogallo
abbiano registrato nella prima parte dell’anno «un miglioramento delle
condizioni del mercato primario dei titoli di Stato, come dimostrano il
buon esito delle aste di titoli di Stato e il rientro degli investitori
esteri. Tuttavia - scrive la Bce - alcuni mercati vedono «un nuovo
aumento dei rendimenti».
LA DINAMICA DEI PREZZI - La Bce
si attende anche che «le pressioni di fondo sui prezzi restino contenute
nel medio periodo, riflettendo il basso livello di utilizzo della
capacità produttiva e il ritmo moderato della ripresa», spiegando che
«più in generale, il tasso di inflazione dovrebbe mostrare una certa
volatilità per tutto l’anno, riconducibile soprattutto a effetti base
derivanti dagli andamenti dei prezzi dei beni energetici e alimentari
dodici mesi prima».
IL CALO DEGLI OCCUPATI - E la
Banca centrale europea ha contabilizzato anche l’emorragia occupazionale
di questi ultimi 5 anni: «Le economie dell’Eurozona hanno perso oltre
quattro milioni di occupati dal 2008 - scrive la Bce - e le statistiche
indicano che «è probabile che l’occupazione si sia ulteriormente ridotta
nei primi due trimestri del 2013».
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