Ne è passato di tempo da quanto Pier Luigi Bersani alzava le braccia al cielo dopo la vittoria alle primarie del Pd. Sono passati solo cinque mesi, ma quella foto che ha fatto il giro del web grazie a un tormentone che l'ha resa famosa si è trasformata in un (ex) segretario del Pd in lacrime tra i banchi della Camera
.Non piangeva, secondo la moglie Daniela Ferrari, che al Corriere
rivela: "È un gesto per lui abituale, lo fa anche quando ride. No, non è
tipo da queste cose... Mio marito ha la coscienza tranquilla, sa
perfettamente di aver fatto ciò che credeva più giusto". Persino il fratello Mauro lo aveva avvisato che la strada verso la premiership era impervia e che il sentiero era "molto stretto e il terreno è minato".
E ora quell'immagine di Bersani che, sciolta la tensione, si teneva la testa tra le mani è il simbolo della sua parabola discendente:
acclamato a gran voce dal partito a dicembre (alle primarie aveva
conquistato il 61% dei voti) e poi lasciato solo dai suoi dopo appena
qualche mese. Puntava a Palazzo Chigi, Bersani, ed è diventato l'emblema
di una sinistra che non è riuscita a mantenersi compatta, divisa da
correnti interne che non le hanno permesso neanche di imporre un proprio
candidato al Colle con l'approvazione del centrodestra.
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