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domenica 12 maggio 2013

Follia razzista a San Siro Milan-Roma sospesa poi finisce 0-0


Cori contro Balotelli, Milan-Roma sospesa 2' (Ansa)
Cori contro Balotelli, Milan-Roma sospesa 2' (Ansa)
di Luca Guazzoni
Milano, 12 maggio 2013 - Che senso ha? Che senso ha sospendere una partita per 90 secondi? Soli 90 secondi? Che senso ha sospenderla e poi riprenderla se l'accusa è di quelle odiose, come quella della questione razziale ancora impunita all'interno degli stadi (e non solo sui seggiolini di San Siro, dell'Olimpico e degli altri obsoleti impianti italiani)? Perchè se i cori ci sono stati (e ci sono stati, tanto che dagli speaker era già arrivato un avviso e Balotelli aveva già inveito contro i tifosotti della Lupa giallorossa) la partita è da finirla lì. Come gesto dimostrativo. Da giocarla altrove, in altra sede (magari a porte chiuse) e comminando una maxi squalifica alla Roma per responsabilità oggettiva rispetto alla follia dei suoi supporters, molto spesso al centro di atti di cronaca (leggasi derby sospeso per presunto bambino investito quando invece la scelta era stata fatta a tavolino). Ed invece finisce all'italiana, a tarallucci e vino. 21 giocatori in mezzo al campo (Muntari era già stato espulso per l'ennesima stupidata della sua carriera, strattona l'arbitro dopo averlo insultato a distanza) a chiedere di smettere ad una fetta di pubblico sordo. Perchè la situazione poi non è cambiata. Ma nessuno ha avuto, nè avrà mai il coraggio, di metterci la faccia: prendere il coraggio a due mani e fare quello che c'è da fare. Interrompere le partite. E non per appena 90''. Non lo farà la Lega, la Federazione, i club, nè i giocatori, pusillanimi di fronte allo spettro di multe pesantisse. Troppi soldi in ballo, troppi interessi che sono ben più importanti di un ululato razzista e di un epiteto razziale. Almeno per loro e non per le persone civili che popolano il pianeta.
Il Milan sulla questione razziale ci ha fatto un suo brand. Lo aveva fatto con Gullit negli anni '90 e lo sta ripentendo ora con la coppia Balotelli (prossimo testimonial per la gioia dei lumbard)-Boateng, che a Busto Arsizio nello scorso gennaio ha dato un colpo al cerchio mai seguito nei fatti da atti concreti e solo da inutili slogan propagandistici.
Che il calcio sia un posto maleducato è evidente. Basta vedere poi quello che succede in campo. Muntari balla il tuca-tuca con Rocchi e finisce sotto la doccia nel primo tempo. Nella ripresa è Francesco Totti (quello dello sputo vigliacco a Poulsen all'Europeo o del calcione a Balotelli, allora nerazzurro) a finire anzitempo sotto la doccia per una gomitata a Mexes. Finchè non cambierà l'atteggiamento dei cosiddetti campioni non cambierà quello dei tifosi incivili.

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