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giovedì 9 maggio 2013

Tornano i furbetti dell'Area C In retromarcia per non pagare

Nella trasgressione si dimostrano timidi, quasi si vergognassero o volessero passare inosservati. Procedono lentamente in via Petrarca. Si fermano, circospetti. Uno sguardo fugace allo specchietto: manovra. C'è quest'uomo su una Mini, innesta la retromarcia, arretra piano: libero. Tre minuti dopo, lo stesso circuito: arriva una Ford amaranto, seguita a breve distanza da una Citroen C2, imitata da una Smart metallizzata, rincorsa da una Cinquecento grigio perla. È mezzogiorno pieno, traffico leggero, neppure un vigile urbano nei paraggi.
I furbetti di Area C sono tornati e si danno appuntamento qui, zona Quinto Alpini-via Monti, uno dei quartieri più eleganti di Milano, filari d'alberi e palazzine di lusso, appena oltre il confine elettronico del ticket. Per evitare il pedaggio, i pirati al volante voltano le spalle al codice della strada: risalgono via Revere in retromarcia e sbucano oltre frontiera, invisibili alle telecamere, verso il cavalcavia dei coniugi Curie e di lì in faccia alla Triennale. All'interno di Area C. Gratis e impuniti.

Le statistiche della polizia locale dicono che nel 2012 sono stati sanzionati oltre 3 mila evasori del ticket, cioè quegli automobilisti che sfruttano le porte fantasma nei Bastioni e i punti deboli della cerniera stradale per entrare nel centro storico senza lasciare traccia nel sistema informatico. Divieti ignorati; strade a senso unico prese contromano; vie imboccate in retromarcia: infrazioni gravissime e pericolose. Le falle nel sistema di Area C sono catalogate e note: anzitutto via Tasso e poi via Anelli, via Pontida, via Appiani, via Giovanni Mayr, via Vico, via Calco. Negli ultimi tempi s'è aggiunta la via del patriota Giuseppe Revere, letterato e combattente nelle gloriose Cinque giornate di Milano. Adesso, cinque giorni su cinque, dal lunedì al venerdì, via Revere è la strada degli invasori.
Gli spericolati del ticket si affrontano in due modi: con i controlli dei ghisa o con impianti fissi di videosorveglianza. Le pattuglie di polizia girano sull'anello dei Bastioni, ruotano, si alternano: «Ma in questa zona - attaccano i residenti - soprattutto latitano». Le telecamere ai varchi proibiti di Area C vennero invece promesse un anno fa, dal Comune, alle prime segnalazioni sui furbetti del ticket: ma la crisi di bilancio ha prosciugato le risorse e costretto l'amministrazione a rivedere le priorità. La signora Marta Panizza abita in zona Venti Settembre e intercetta quotidianamente le infrazioni: «Il Comune - denuncia - non ha l'autorità per far rispettare le norme né l'interesse, pare, a recuperare soldi da chi non rispetta le regole».
Fosse solo un problema di cassa, per altro. «C'è un flusso continuo, reiterato di automobilisti che minacciano le vite degli altri (soprattutto i ciclisti, spesso ragazzini che percorrono le stesse strade nel senso corretto) e se ne fregano del ticket d'ingresso. Eppure: mai un vigile, mai un ausiliario, mai una divisa qualunque che dia una multa...». La trasgressione, in via Revere, s'è rassegnata all'abitudine.

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