La Park Tower di Daniel Libeskind scompare dallo skyline di CityLife. E
con lei anche tre edifici residenziali (progettati sempre dallo stesso
architetto) con vista su piazzale Giulio Cesare. Il contratto per la
costruzione dei due lotti è stato rescisso dal committente (CityLife)
venerdì scorso. City contractor, la società consortile che doveva
portare a termine i lavori (partecipata fifty-fifty da Lamaro appalti e
Rizzani de Eccher) andrà avanti ancora un paio di mesi per completare
quanto in corso d'opera. Poi i 107 dipendenti e gli 800 operai
dell'indotto resteranno senza occupazione. Dal canto suo CityLife
assicura: «Il progetto sarà rimodulato dallo stesso Libeskind in
funzione delle nuove esigenze di mercato. La Park Tower alla fine si
farà. E anche i tre edifici residenziali. Nulla cambia nella sostanza, a
parte il ritardo sui tempi».
La Park Tower doveva sorgere nell'area antistante piazzale Arduino (guarda la grafica).
Alta 106 metri (come la torre Velasca, per intenderci), non va confusa
con la torre curva (il Curvo) progettata sempre da Libeskind per
CityLife (150 metri di altezza). Così com'era concepita, la Park Tower
avrebbe dovuto ospitare 97 appartamenti. Altri 124 sarebbero stati
ricavati nei tre edifici con vista su piazzale Giulio Cesare. Morale: al
momento mancano all'appello del progetto CityLife 220 alloggi.
I lavori nei lotti RA (Park Tower) e RB2
(tre edifici residenziali) erano appena iniziati con gli scavi per le
fondazioni. Come si diceva, a convincere CityLife della necessità di
bloccare i lavori è l'andamento del mercato. Una serie di palazzine
residenziali al fianco delle tre sospese sono state già costruite.
Saranno terminate a luglio per essere pronte al rogito a settembre. A
oggi è stato venduto il 50% per cento dei 541 appartamenti. Si parla di
appartamenti di lusso, con un prezzo medio di 8.500 euro al metro
quadrato. Esattamente come quelli la cui costruzione è appena stata
bloccata.
Per quanto riguarda le tre torri principali del
progetto CityLife, l'unica a procedere spedita è la Isozaki, in capo
alla Colombo costruzioni (202 metri di altezza, oggi le gru sono
arrivate al settimo piano). La torre Hadid (170 metri) è stata messa a
gara a metà dell'anno scorso. Il bando si è chiuso a dicembre ma
l'aggiudicazione non è stata mai ufficializzata (in corsa Colombo
costruzioni, la cooperativa Cmb, e Rizzani de Eccher). Per finire, c'è
la torre curva progettata da Libeskind. La messa a gara in teoria
dovrebbe avvenire entro il 2013. Anche in questo caso si parla di
riprogettazione.
Davvero Citylife ha solo intenzione di «ritoccare» il
progetto e allungare i tempi di costruzione (dal 2016 al 2023) senza
eliminarne parti? «Le cose stanno in questi termini - rispondono dal
quartier generale della società -. Tant'è che al Comune non abbiamo mai
chiesto la restituzione di parte degli oneri di urbanizzazione (250
milioni, ndr)». Nonostante le rassicurazioni, il sindacato resta
preoccupato per il futuro dei dipendenti del City contractor. «Anche
Citylife è parte in causa», puntualizza Fabio Del Carro, segretario
degli edili della Cisl, a nome anche dei «colleghi» di Cgil e Uil.
«Chiediamo di essere informati al più presto sui tempi della
riprogettazione in modo da studiare la via migliore sul piano degli
ammortizzatori. Ma si potrebbe anche perseguire la strada degli aiuti
alla ricollocazione finanziati dalle stesse aziende».
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento