Poco dopo le 15 è partita dalla stazione centrale la manifestazione
«L'Italia cambia strada», promossa da una rete di associazioni riunite
sotto la sigla «Mobilità nuova». Intorno a 10mila persone, secondo gli
organizzatori, hanno aderito all'appello. Pedoni, pendolari e ciclisti
sfileranno in corteo fino a piazza del Duomo per protestare contro il
dominio delle auto. In occasione dell'evento inizia anche la raccolta
firme per una legge di iniziativa popolare che vincoli almeno tre quarti
delle risorse statali e locali disponibili per il settore trasporti a
opere pubbliche che favoriscano lo sviluppo del trasporto collettivo e
individuale non motorizzato.
I NUMERI - «Il 75% delle risorse
pubbliche del settore vengono impiegate per soddisfare il 2,8% della
domanda di mobilità (questa è infatti la quota di spostamenti quotidiani
superiori ai 50 chilometri)». Agli interventi nelle aree urbane, al
pendolarismo, al trasporto pubblico locale, alla ciclabilità e al
trasporto individuale non motorizzato «vengono lasciate le briciole». La
Rete per la Mobilità nuova riunisce 150 associazioni, tra cui Libera,
Slow Food, Legambiente, Touring club italiano, Coldiretti,
#salvaiciclisti, Fiab, Uisp e Genitori anti smog.
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