I sostenitori delle larghe intese
potranno salutarsi in via Ripamonti, tra il Baretto e la libreria
Scaldapensieri , camminando nell'unica strada in cui i negozianti sono
coalizzati con i Genitori antismog, e viceversa. Nel resto della città,
dalle botteghe alle parrocchie, dai palazzi della politica alla rete del
non profit, la domenica a spasso di dopodomani provoca frizioni. È una
vigilia nervosa. Il 12 maggio cade la Festa della mamma e la Diocesi
celebra le Prime Comunioni: è opportuno fermare il traffico per otto
ore?
L'assessore comunale al Tempo libero, Chiara Bisconti, argomenta
così la decisione: «È naturale che ogni qualvolta scegliamo una data per
le domeniche senz'auto, inevitabilmente si scontenti qualcuno. Il
nostro sforzo è però finalizzato all'ascolto per ridurre dubbi e
perplessità ». Eufemismi. L'Unione del commercio è in rivolta:
«Penalizzati gli esercenti in un momento di crisi, soprattutto in
periferia». Il Pdl a Palazzo Marino e la giunta provinciale interpretano
l'umore dei delusi: «Stop a questo provvedimento inutile e dannoso».
Obiettano gli ecologisti: «È un'occasione per respirare e vivere la
città in maniera diversa, lenta, pulita».
Le regole sono queste: stop ad
auto e moto dalle 10 alle 18 in tutta Milano (ma il traffico è libero
nell'hinterland); strade urbane aperte ai veicoli elettrici e al car
sharing ; abbonamenti gratuiti al bike sharing e biglietto unico Atm.
Per inciso: chi partecipa a cerimonie religiose è autorizzato a
circolare. Quanto al consenso popolare, bisogna accontentarsi dei
sondaggi: «Il 63% dei milanesi - ricorda Bisconti - apprezza le
domeniche a spasso. È un dato incoraggiante e importante». Il
contro-sondaggio online (non scientifico) dell'Unione del commercio ieri
sera restituiva un quadro capovolto: oltre il 50% di contrari. Alfredo
Zini, il presidente dei ristoratori Epam, invoca «più collaborazione»
dalla giunta Pisapia: «Questa domenica a piedi rovina la Festa della
mamma. Così Milano rinuncia ad accogliere i turisti». Ancora più
allarmati i fioristi: «Rischiamo di perdere il 50 per cento degli
incassi». Contrarissimi al blocco gli assessori provinciali azzurri
Cristina Stancari (Ambiente) e Paolo Giovanni Del Nero (Sviluppo e
lavoro): «Inutili disagi scaricati sui cittadini e danni al tessuto
economico in crisi».
A difesa della politica green di Palazzo Marino,
ecco Anna Gerometta dei Genitori antismog: «Anche una misera giornata
senza gas è un passo avanti». Simone Dini è il portavoce della rete per
la Mobilità nuova: «Ben venga qualsiasi iniziativa che limiti l'uso
dell'auto, ma per incidere sulle abitudini quotidiane servono
provvedimenti concreti su trasporto pubblico e treni pendolari».
Dopodomani sarà anzitutto la Festa della bicicletta con il Cyclopride
(ore 10.30, piazza del Cannone), Bimbimbici (ore 9.30, corso Venezia) e
la pedalata per la ricerca (partenza alle 10 da via La Masa) organizzata
dall'Istituto Mario Negri.
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