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Primo Maggio, doppio corteo In piazza con i sindacati e i precari Aperte alcune catene di supermercati e i maxi store in centro. Tanti i giovani per la parata del May day con il carro di San Precario
Alle 15 la May Day Parade, alla sua tredicesima edizione, è partita da
piazza XXIV maggio e percorrerà le strade del centro per terminate sotto
palazzo Lombardia per contestare Expo, le grandi opere, il cemento e
per reclamare invece diritti e reddito per tutti. Al corteo, aperto dal
carro di San Precario che rappresenta un grande Monopoli ispirato
all'Expo, hanno partecipato anche i centri sociali milanesi, come il
collettivo Zam e il Cantiere, il comitato inquilini, gli anarchici del
ponte della Ghisolfa, l'Usb e il Cub. La manifestazione, a cui hanno partecipato in migliaia, è tutta
incentrata sulla precarietà e sulla crisi economica. In striscioni e
slogan predominano i temi economici: debito, tagli, licenziamenti e
reddito minimo. «Siamo i precari che fanno il Paese», si afferma in uno
striscione affisso su un camion, dove campeggiano temi economici come
Expo, la speculazione edilizia, sfratti. «La Milano dei potenti vuole
l'Expo, e ci dice che va tutto bene - si grida in uno slogan - ma noi
sappiamo che vita di m. che facciamo». Il corteo è stato aperto con un
altro grande striscione a tema economico-sociale, forse quello più
diffuso «per tutti e tutte una sola grande opera: reddito!». Nel tratto
tra via Cesare Correnti e via Torino, in direzione piazza Duomo, sono
state imbrattate alcune banche con versamenti di vernice e lanci di
uova. Più numerose, invece, le filiali con vetrine letteralmente
tappezzate da manifesti contro il sistema finanziario globale.
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