Circa duecento studenti dell'università Statale hanno nuovamente
protestato venerdì pomeriggio, sfilando nel centro di Milano, contro lo
sgombero dei locali della libreria ex Cuem. Il gruppo di manifestanti ha
sfilato prima all'interno dell'ateneo, in via Festa del Perdono, e ha
poi fatto un percorso ad anello passando per via Laghetto e corso di
Porta Romana, per tornare infine nella sede centrale. Nel corso della
marcia, urla di protesta contro il rettore Gianluca Vago e anche il
lancio di alcuni fumogeni. Due camionette della polizia hanno seguito il
corteo.
Ex Cuem, il corteo del 10 maggio
CONTRO IL RETTORE - Gli studenti avrebbero voluto andare davanti
all'aula magna di via Sant'Antonio, dove il rettore Gianluca Vago
avrebbe dovuto presenziare alla consegna di una laurea honoris causa.
Gli agenti in tenuta anti-sommossa si sono schierati all'ingresso, ma
il rettore ha deciso di non partecipare alla cerimonia. Gli studenti
hanno chiesto, anche con uno striscione appeso alla facciata
dell'ateneo, le dimissione del rettore e di riottenere gli spazi
sgomberati. Nel cortile dell'ateneo è stata convocata un'assemblea per
decidere come continuare la protesta anche nel fine settimana.
La Cuem rioccupata
IL MINISTRO - «Non posso accettare violenza né fisica né verbale
da nessuno» perché «si può manifestare ma mai essere violenti nel
farlo»: lo ha detto il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza
commentando i disordini dei giorni scorsi alla Statale, dopo
l’occupazione dell’ex libreria Cuem. «Non conosco nei dettagli» la
vicenda, ha premesso il ministro, spiegando poi di aver parlato con il
rettore il quale, ha riferito Carrozza, «sta cercando una mediazione».
«Il rettore in questi casi come in tanti altri non va mai contro gli
studenti, non sarebbe nemmeno nell’interesse dell’Università», ha
sottolinato. Da parte di Carrozza poi l’osservazione che in quanto
accaduto all’Università Statale «c’erano profili di illegalità» e la
condanna di ogni forma di violenza. «Bisogna cercare il dialogo, ma da
entrambe le parti, bisogna capire cosa chiedono gli studenti, suscitare
il confronto, ma d’altra parte non posso accettare violenza né fisica né
verbale» nelle università.
Lo sgombero in Statale
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