Sembrano così veri che sono riusciti a impressionare anche l’ispiratore
di Jurassic Park. Jack Horner, uno dei paleontologi più famosi del mondo
e consulente di Steven Spielberg per la produzione del famoso film, ha
visitato ieri mattina la mostra «Dinosauri in carne e ossa» al Parco di
Monza organizzata dall’Associazione Paleontologica Parmense
con la collaborazione del Consorzio di gestione della Villa Reale. In
Italia per alcuni incontri e conferenze, Horner è stato invitato da
Alessandro Carpana, presidente dell’associazione, e di fronte alle
riproduzioni a grandezza naturale dei mostri preistorici è rimasto quasi
a bocca aperta. Nel prato accanto a Villa Mirabello sono stati esposti circa 40
esemplari, tutti realizzati in vetroresina. Ci sono il velociraptor, un
armadillo, un bradipo, un mammuth e anche lo scoiattolo reso famoso dal
film della Warner Bros. «Sono stati realizzati benissimo» ha commentato
Horner, impegnato da mesi in esperimento genetico per creare un piccolo
T-rex intervenendo sullo sviluppo delle galline.
«Gli uccelli sono tutti animali preistorici – spiega Horner – e
l’embrione del pollo ha le caratteristiche più simili: denti che poi
diventano un becco, artigli che si trasformano in ali e le zampe». In
attesa della nascita del primo «pollosauro» della storia, la mostra sta
andando alla grande. «Siamo molto soddisfatti – dice Carpana, presidente
dell’associazione –. Nonostante la pioggia, ogni fine settimana
registriamo migliaia di i visitatori». Dal giorno dell’inaugurazione, lo
scorso 1 marzo, ha fatto registrare 40 mila presenze. La mostra rimarrà
aperta fino al 28 luglio.
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