Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, «apre» alla
possibilità di avere una moschea a Milano. Purché tutto avvenga «nel
rispetto dei valori del territorio della cultura, delle tradizioni della
nostra storia». Lo ha detto il presidente della regione Lombardia
Roberto Maroni a margine dell'incontro all'arcidiocesi di Milano per
presentare l'arrivo del patriarca Bartolomeo, atteso in Italia il 14
maggio, con il sindaco Giuliano Pisapia, il ministro della Difesa Mario
Mauro e il presidente della Provincia Guido Podestà. L'arrivo del
patriarca caratterizzerà le celebrazioni per i 1700 anni dell’Editto di
Costantino del 313, che sancì l’inizio della libertà religiosa.
RADICI - «La Lombardia, terra di grande accoglienza dove tutti
possono vivere in pace, chiede il rispetto delle proprie radici
cristiane», ha aggiunto il presidente Maroni, che si è detto «in totale
accordo con il cardinale Scola. condivido al cento per cento quello che
ha detto». «Chiunque può venire - ha concluso - però deve rispettare il
nostro modo di vivere». Secondo il Governatore lombardo «la vera
integrazione si ha nel rispetto delle tradizioni culturali e religiose
di un territorio, della nostra storia, delle nostre radici. E le nostre
sono cristiane. Questa è la regola che deve essere rispettata». Maroni
ha aggiunto che non spetta a lui concedere un'autorizzazione per una
eventuale moschea ma, ha ribadito, «nel rispetto delle regole tutto si
può fare».
IL CARDINALE - L’arcivescovo Angelo Scola, intervenendo sul tema
della libertà religiosa, ha sottolineato: «Secondo me è fondamentale che
chi domanda la possibilità di un luogo di culto documenti e testimoni
l’effettivo e realistico bisogno di questo luogo di culto: lo si vede a
partire dalla comunità che domanda, se c’è dietro un popolo che lo
chiede, e dal fatto che questa comunità si fa carico delle spese». Per
Scola «il principio della libertà religiosa non può non giungere fino
alla possibilità realizzata di luoghi di culto, altrimenti sarebbe una
pura astrazione». «Non vedrei tanto bene l’innesto di iniziative di
taluni Stati, che venissero dall’alto a costruire luoghi di culto senza
che questi siano l’espressione di una vita in atto», ha aggiunto Scola.
PISAPIA - Sono 35 le associazioni religiose che hanno risposto al
bando del Comune per l’iscrizione all’albo loro dedicato e in Comune
«recentemente è arrivata una domanda per la moschea», ha riferito il
sindaco Giuliano Pisapia. «Hanno fatto domanda - ha spiegato Pisapia -
35 associazioni religiose, induiste, buddiste, musulmane, copte,
ortodosse e chiese evangeliche. Il Pgt prevede degli spazi come luoghi
di culto e nel momento in cui ci arriveranno delle domande, si tratti di
una moschea o di altri luoghi di culto di altre religioni, chiaramente
nel rispetto delle regole del Pgt e generali noi siamo assolutamente
pronti e aperti». Una commissione sta valutando le domande, ha spiegato
il sindaco e «poi arriveranno anche delle richieste» perché l’iscrizione
«significa avere un rapporto diretto con il Comune e avere anche la
possibilità di accedere agli spazi che sono previsti espressamente dal
Pgt come luoghi di culto. Recentemente ci è arrivata una domanda per la
moschea ma chiaramente prima bisogna fare questi passaggi».
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